sabato 6 marzo 2010

Elogio a Luttazzi

Potrei anche dire "non ho parole", perché ne sono rimasto privato, dopo aver visto "Decameron - il monologo censurato da la7".

E' pesante - per uno come me - dover ammettere di esser stato superato in genialità. Daniele, tu ci sei riuscito, siine orgoglioso.

Celie a parte, penso che insieme a "Va dove ti porta il clito", Decameron sia realmente esplosivo, corrosivo, distruttivo, illuminante, e questi sono solo i suoi lati peggiori (vecchia battuta di Luttazzi). Il brutto sta nel fatto che una persona non riesce a capire come mai il vaticano non lo abbia voluto in tv, finché non vi assiste.

L'intero monologo - oltre a far ridere a crepapelle - è un vero e proprio documentario sulle strategie operate dal regime varicano in segreta (neanche poi tanto), cooperazione con il governo e molti governi del passato, per obnubilare continuamente e ulteriormente l'opinione pubblica (è un fenomeno che si verifica spesso nei monologhi di Daniele Luttazzi). In altre parole - come nella miglior tradizione satirica - i monologhi di Daniele Luttazzi hanno un risvolto didattico imprescindibile. Nel caso dei suoi monologhi poi, questo risvolto è lampante.
Ciò che riempie di gioia me (e tutte le mie personalità multiple), è che il pubblico lo gradisce, e questo è un eufemismo.

Mi fermo qui, solo perché comincerei a commentare battuta per battuta, e lui s'incazzerebbe se le diffondessi (e avrebbe ragione).
In ogni caso sappi, carissimo Daniele, che ogni volta che uso una tua battuta per cercare vigliaccamente di portarmi a letto una donna, subito dopo cito anche l'autore, cioè io....

Grazie mille volte di esistere Daniele Luttazzi. Tu sei il mio E.A.POE e io sono il tuo Baudelaire (questa è per pochi).