giovedì 14 aprile 2011

Basaglia molestato postmortem

Giorni fa, chiacchierando con un collega, mi son sentito dire: "il governo sta facendo tagli all'istruzione, rovinando quelli che effettivamente saranno i lavoratori di domani, i nostri figli". Impossibile non indignarsi per una cosa simile. I figli, i profughi, i figli dei profughi, le vittime delle calamità naturali, i terremotati di tutto il mondo. Qualcuno deve pensare a loro. Chi non ci pensa?(a parte i due affaristi che ridevano delle disgrazie del terremoto a L'Aquila, mentre le scosse mietevano vittime nella scuola). Ci sono questioni che esulano dalla pancia della gente, dalla testa di bertolaso e da coloro che hanno la possibilità di attivare un azione nella stanza dei bottoni. Non credo ci sia una graduatoria del dolore, non c'è un chi soffre di più e chi di meno, quando il dolore è comminato dal caso o dalla stupidità umana. Io vorrei parlarvi proprio di quest'ultima. La stupidità umana, ovvero la ragione gestita dal denaro, e da culi flaccidi terrorizzati all'idea di abbandonare i loro comodi giacigli parlamentari, regionali ecc...

Non sembrava vero al mondo intero (rima voluta), quando finalmente nel 1978 entrò in vigore, insieme ad altre riforme, quella che fu battezzata Legge Basaglia, finalmente qualcuno si era accorto che un paziente psichiatrico aveva gli stessi diritti di un paziente odontoiatrico, di uno ginecologico, e la differenza sta nel fatto che necessita di cure diverse, ma non per questo deve perdere i suoi diritti, la sua dignità ed essere visto come uno che non capisce niente, che non ha possibilità alcuna nella vita e che può essere solo compatito dall'idiozia religiosa. (Mi rincresce essere superficiale nelle definizioni, ma vorrei cercare di essere il più chiaro possibile al maggior numero di persone).

Erano gli inizi degli anni 80, a quanto pare - malgrado andreotti - l'Italia godeva di un periodo di
rinnovamento e quindi di maggior potere d'acquisto della propria moneta. C'erano più soldi e se ne poterono destinare di più alla sanità, per cominciare la chiusura dei manicomi, l'allontanamento dei sicari del vaticano (preti, suore, volontari sadici maniaco-depressivi ecc), dalle strutture in cui si cercava di fare riabilitazione, (sono rimasti ancora gli orfanotrofi in mano a quella gentaglia, ma la speranza è l'ultima a morire... almeno spero).

Sono passati 30 anni da allora. Oggi la situazione politica ci fa comprendere una cosa molto importante: non ci sono più soldi, la pubblica istruzione è distrutta, l'economia mondiale barcolla, quindi occorre pensare alle famiglie che 'stanno crescendo gli uomini e le donne di domani'. Molto demagogico, ma altrettanto disastroso. Come si può essere contrari ad un ragionamento di questo tipo? Ineccepibile direte voi, e avrete ragione.

La sanità è distrutta. Qualcosa si è fatta. Nel 2000 la legge 328, ha cercato di razionalizzare le spese, ha fatto tagli mostruosi, ma ha in sè tuttora diverse indicazioni utili nella fornitura di servizi e nei fondi da destinare a questi, per la riabilitazione, per la lungo-degenza, anche per la morte. In Piemonte la legge nazionale 328, è stata ratificata nella legge n°1 dell'agosto 2004 (vado a memoria, quindi scusate eventuali strafalcioni): norme per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Insieme ad altre due leggi, la 230 e la 38, tale decreto ha permesso la creazione e l'organizzazione delle Residenze Assistenziali Flessibili, delle Residenze Socio-Assistenziali, e di altre strutture per la cura e la riabilitazione. Ha anche permesso la creazione di nuove figure professionali atte all'assistenza e alla riabilitazione (le ha formate più per la prima che per la seconda, ma il perché di questo rimane un mistero). Per non farla lunga, torniamo al problema citato poco sopra: i soldi sono finiti. Che si fa?

Qualcuno ha avuto un'idea geniale. Perché suddividere i pazienti per tipologia di problema sofferto? Si paga di più perché servono più strutture, quindi più suppellettili, quindi più personale specializzato, allora - visto che non ci sono soldi - cominciamo con il rendere difficile la vita a chi cerca di formarsi per lavorare nella riabilitazione e nell'assistenza, sformiamo chi cerca di formarsi, creiamo schiavi, ma illudiamoli di essere professionisti, eliminiamo l'indirizzo delle strutture, cambiando loro il nome, così potremo mettere disabili cognitivi insieme a malati d'alzheimer, minori affetti da autismo insieme a pazienti psichiatrici, tossicodipendenti con lungo-degenti anziani, e il gioco è fatto. E poi "beh sì, in effetti la riabilitazione e il reinserimento di alcuni di questi nella società, ne risentirà un pochino, ma che prezzo vuoi che sia, se dobbiamo
pensare prima ai nostri figli?"

Questo è quanto, se non si è capito, fino ad oggi un paziente psichiatrico di 30 anni, che poteva godere del diritto ad un inserimento lavorativo, essere formato per imparare un mestiere, fare attività riabilitative, entrare ed uscire dalla struttura di residenza per fare compere, lavorare o anche solo uscire con amici, tra qualche mese - se le cose continueranno così - non potrà più farlo, sarà interdetto e tutelato (anche quando non necessario), per poter essere totalmente controllato dalle istituzioni e non potrà più avere parola e opinione in merito a NULLA. E questo perché, nella struttura in cui risiede saranno inseriti pazienti con problemi più gravi, che forse richiedono la clausura totale dal mondo esterno. BASAGLIA voleva chiudere i manicomi per distruggere l'ISTITUZIONALIZZAZIONE delle persone, i governi attuali (non parlo solo di quello italiano, mafie consociate comprese), li riaprono. Per non farsi cogliere in fallo però, hanno avuto la geniale idea di cambiare loro nome, non si chiameranno più manicomi, li chiameranno Residenze assistenziali flessibili sanitarie. Un po' come per gli inceneritori, la parola inceneritore fa pensare alla cenere, chiamiamoli termovalorizzatori. Eh certo come no? Bravi. Un'ultima cosa, non rompetemi i coglioni sull'uso della parola paziente, che deve invece essere 'diversabile' o 'diversamente abile', o ancora 'disabile', perché paziente è una parola brutta. Uno che va dal dentista è forse un 'diversamente dentato'? Un PAZIENTE è prima di tutto una PERSONA, soprattutto quando ha a che fare con i deliri di un'economia che lo relegherà in un nuovo tipo di lager, in quel caso è PAZIENTE PERSONA PAZIENTE. Come faccio a sopportare tutto questo? E' semplice, m'immagino un'orda di disabili cognitivi alti due metri e larghi quattro, scortati dalla polizia ma non bloccati, che si dirigono a grandi passi verso montecitorio, viminale, quirinale, sedi delle regioni, sedi delle province, comuni ecc, e dopo 15 minuti di permanenza all'interno, e 2 minuti di urla, colorano di un nuovo vitale rosso le pareti degli interni di quegli edifici. Non è un balsamo il solo pensarci eh?

Ora chiudo qui, non ho più voglia di scrivere. Ci rivediamo in manicomio... pardon in residenza
assistenziale flessibile sanitaria.....

Vorrei dedicare le parole che seguono a Franco Basaglia e a tutti quegli specialisti che non si
chiamano giorgio coda, che rispettano le persone anche quando PAZIENTI.

Un estraneo in casa mia

Il bianco dei muri, e il piscio nel letto
Acciaio e manette i miei unici premi
49 Anni di prozac dalla mia famiglia
Per insegnarmi in un buco la vita e l’affetto

Se ascolti il mondo che piange in silenzio
Sicuro ti rompi le orecchie
Se ascolti il mondo che piange in silenzio
Sicuro ti sfasci le orecchie
Se ascolti il mondo che piange in silenzio
Sicuro ti sfasci le orecchie

Sono un uomo sorvegliato, un bimbo con balia
Un essere umano visto come un diverso
Sono un uomo diverso senza neanche diritti nelle sue mani
Sono una palla al piede con al piede una palla
Con al piede una palla al piede una palla al piede una palla al piede una palla
Ogni volta che ho sorriso alla mia famiglia falsa
Attraverso un vetro per dirgli che…..

Vuoi ascoltare il mondo che piange in silenzio?
Attento che ti rompi le orecchie
Vuoi ascoltare il mondo che piange in silenzio?
Di sicuro ti sfasci le orecchie
Vuoi ascoltare il mondo che piange in silenzio?
Di sicuro ti sfasci le orecchie

(Dedicato a Franco Basaglia e a Giuseppe Martino)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma perché non ti fai ricoverare tu, invece di scrivere queste cazzate? Perché non impari a volare basso, e magari cominci a frequentare ambienti più pieni di amore e meno di odio. Fai schifo al cazzo, senzadio di merda.