domenica 22 maggio 2011

T.A.B. ovvero Tiè Alla Basaglia

I media, i sistemi di comunicazione di massa (per chi non lo sapesse), ci hanno abituato e ci stanno abituando ad una molteplicità di concetti e cose in genere alle quali non siamo o non eravamo abituati.

La massa è per definizione la superficie, e la superficie è la cosa più facile da condizionare. Pensate al sassolino lanciato nell'acqua. Quante onde siete in grado di vedere una volta che il sassolino tocca "la superficie"?

Il concetto vale per le opinioni 'piovute dall'alto', sulla gente.

Oggi vorrei parlarvi di un concetto che non è stato sassolino, o almeno non lo è da una trentina d'anni.

Oggi c'è Beppe Grillo, c'è Jeremy Rifkin, c'è Pallante, c'è Massimo Fini, c'è Marco Travaglio, c'è Michele Santoro, ci sono insomma tante persone che si occupano delle persone.

Purtroppo non c'è chi si occupa di quelle entità umane che non sono più 'etichettate' come persone. Quegli ibridi mezzo umano mezzo 'punching ball' di cui nessuno parla più dal 1978. Oggi li chiamano disabili, diversabili; un tempo li chiamavano pazzi, matti, ritardati, mongoloidi, spastici.

Per loro, non c'è nessun Marco Travaglio, nessun Beppe Grillo, nessun Massimo Fini (autore tra l'altro di un interessante articolo sulla legge Basaglia, che è stato storpiato al punto tale da non riuscire a comprenderne più il senso iniziale).

I pazzi, i diversabili, i disabili, i ritardati non hanno nessun prode cavaliere al loro fianco. Questo accade perché c'è una lobby di potere che dichiara di essere vicino a loro. Tale lobby è la chiesa, e il suo otto per mille.

Case di riprogrammazione sature spacciate per orfanotrofi, mattatoi con la scritta esterna che dice "Residenza Socio Assistenziale per anziani". Lager chiamati "Residenza Assistenziale Flessibile".

Dal giorno della sua uscita, la cosiddetta 'legge Basaglia', inserita nella legge quadro 833 del 1978 ha subito modifiche che oggi definisco 'inquietanti'.

Non voglio dare la colpa a berlusconi, a previti, a prodi, a tizio caio e sempronio.
La colpa è dei servi, di coloro che, a bocca aperta ricevono i liquami dall'alto e l'ingollano come fosse linfa rigeneratrice senza nulla fare.

Il tuo paziente dà di matto? Ti trovi in una struttura per la 'riabilitazione', ma per mancanza di personale non riesci a far capire al paziente che non deve rompere i comodini? Sei costretto a far fare a personale incompetente il lavoro dell'educatore, per quanto tu sia cosciente del fatto che si tratta solo di gente senza nessuna formazione, ma solo in possesso di una qualifica che non dimostra e non attesta nulla, quando si tratta di comprendere REALMENTE i bisogni e i desideri di una persona, che per il ministero della salute è stata TIMBRATA ed ETICHETTATA definitivamente come 'persona non in grado d'intendere e di volere'?
Niente paura. Anche grazie agli ennesimi tagli sulla sanità, oggi i vincenti operatori della riabilitazione, siano essi OSS o educatori, possono fare affidamento su un moderno mezzo di contenzione, che permetterà loro prestazioni straordinarie dal punto di vista lavorativo. Per tutti quelli che se ne fregano di ogni essere umano che reca in fronte la targa "paziente", è nata la soluzione ad ogni problema. Si chiama TAB, ovvero Terapia Al Bisogno.

E' sufficiente prendere un'infermiera rumena rincoglionita, che magari si fa il giro dei piani per trincarsi gli avanzi di vino dei pazienti, (tra l'altro vorrei sapere come mai le infermiere italiane sono sparite), uno psichiatra o un neurologo o un geriatra distratto e una serie di cani da pastore che si spacciano per OSS, e il gioco è fatto.

La figura dell'OSS è nata in teoria come figura polifunzionale, un po' come il prezzemolino, purtroppo però la formazione dell'OSS non è all'altezza degli impieghi in cui l'OSS è abilitato alla sua funzione.
Quando si tratta di assistere e monitorare le funzioni vitali di una persona costretta in un letto d'ospedale, l'OSS - il quale inconsapevolmente esegue tutte quelle mansioni che irritano od offendono un infermiere - è superlativo. Ma se si tratta d'instaurare una relazione verbale con la persona, sia per scopi lavorativi, - sia ancor più difficilmente - per scopi riabilitativi che dovrebbero coedere sincronicamente e sintelicamente con il lavoro di educatori e psicologi, ecco che l'OSS appare più come un lavaculi che non come un vero professionista multifunzionale.

in soccorso di tutti quegli operatori del settore socio-assistenziale o socio-sanitario, la sanità nazista ha messo al pubblico usufrutto uno strumento che non ha eguali. Basta catene, basta fil di ferro spinato, basta camicia di forza. Oggi c'è la TAB, la terapia al bisogno. E' sufficiente che un OSS o un educatore si lamentino con lo psichiatra di riferimento, perché il paziente non si comporta com e si deve, ed ecco che interviene una massiccia dose di sedativo pronta a calmare qualunque àgito fuori della norma. E il problema è risolto. La TAB è l'educatore risolutivo, l'OSS più bravo che ci sia. Non ha eguali in termini educativi.

I moderni tagli alla sanità sono stati coperti meritevolmente con questo straordinario espediente. Le strutture riabilitative non hanno più nulla da temere se sono inadempienti come numero nell'organico. Non è importante riabilitare le persone, è importante TENERLE SOTTO CONTROLLO.

E a questo punto la prima obiezione, come uscita da bocca di gallo mattutino sarà "sì ma ci sono pazienti che non sanno badare a sè stessi, quando si agitano la TAB è necessaria".

Bene decidete voi a chi credere, al loro bisogno sfinterico di mantenere il posto di lavoro, o alla vostra intelligenza.....

Ne riparleremo... di SICURO.....

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si tratta purtroppo anche di strategie aziendali. A volte sembra che la disattenzione dello stato sui problemi dei pazienti disabili, sia voluta. Negli ultimi dieci anni, le diagnosi di "deficit cognitivo di grado lieve", si sono decuplicate. Il paziente psichiatrico un tempo riceveva una retta direttamente dalle asl o dall'inps. Le diagnosi di deficit cognitivo, sono quasi tutte a carico di comuni e regioni. E' un taglio alla sanità ma non proprio taglio.
E' ovvio che gli imprenditori del terzo settore cerchino le scappatoie più ovvie per tenersi a galla. Educatori di primo pelo, operatori socio sanitari che fino a un anno prima facevano i muratori o le mamme di famiglia. Chi ne fa le spese alla fine son sempre i pazienti. Voi, vi fareste operare d'appendice da un carpentiere? A questa domanda voi potete scegliere se rispondere sì o no. Sappiate che un disabile non può rispondere, e se anche rispondesse, la sua risposta non sarebbe tenuta in alcuna considerazione.