venerdì 2 maggio 2014

Quando la stupidità riesce a far male




Ho trovato questa immagine in rete. Quella che vedete, è la dimostrazione di come un Movimento nato con le migliori intenzioni, possa danneggiarsi da solo, se nelle sue file si nascondono idioti che postano immagini come questa. E con quella didascalia. Il fanatismo si annida ovunque.

Posso riuscire a credere che qualche stupido del pd (magari cicchitto, o addirittura papa francesco per quel che può valere), abbia organizzato una messinscena per dare addosso al M5S (in questo periodo le tv di regime si stanno vergognosamente accanendo per infangare e diffamare in ogni modo i parlamentari pentastellati), posso anche credere che il tutto sia stato organizzato dallo stesso individuo che si è presentato a Servizio Pubblico. Se fossi ubriaco potrei anche credere che Beppe Grillo, tremonti e Harry Potter siano la stessa persona.

Ma nel momento in cui qualcuno - chiunque esso sia e quasiasi cosa pensi di sapere - afferma che Michele Santoro fà o è partecipe della tv di regime, quel qualcuno è un ignorante di dimensioni hitleriane.

Le amicizie possono iniziare e finire, sono fenomeni umani dopotutto. Michele Santoro e Beppe Grillo erano amici fino a qualche anno fa, non sono aggiornato sul gossip.

Ma chi osa insinuare che Michele Santoro faccia tv di regime, sa almeno chi è Michele Santoro? Sa che cosa ha dovuto affrontare nella sua carriera? Sa che cosa ha detto in faccia ai politici in più di un'occasione? Oppure chi osa insinuare queste cazzate, si limita a sparare a zero su chiunque non appena gli toccano il suo beniamino? Perché questo è fanatismo puro. Ovvero ignoranza+convinzione+mancanza di autocontrollo+iosonoioevoinonsieteuncazzo.

Prima di sparare a zero, documentatevi. Altrimenti gli azzimati comunistisindacalisti che s'illudono che il pd sia la vera democrazia, si sentiranno ancor di più in ragione di affermare che Beppe Grillo è un fascista, quando in realtà è sempre e solo un ex-democristiano MOLTO DELUSO. E continua a piacermi.

NON TOCCATE I VERI GIORNALISTI.

#TESTEDIMINKIA







giovedì 1 maggio 2014

minuscolo primo maggio

Erano le tre del pomeriggio. Era il primo maggio. Mi trovavo nel posto di lavoro e il televisore era acceso, sintonizzato su un canale che trasmetteva in diretta la festa del primo maggio.............
Ho sentito qualcuno urlare "Berlinguer è morto". Non so se fosse satira o detto con allegria, ma mi ha fatto schifo.

Anni fa - durante la stessa 'festa' - potei ammirare Caparezza cantare Non siete stato voi.

Da diversi anni però provo l'inquietante, fastidiosa sensazione che questo evento sia diventato una buffonata mediatica.

Sul palco salgono paraculati raccomandati da paraculati, che urlano slogan preconfezionati da persone preconfezionate.

Probabilmente mi sbaglio. Probabilmente desidero sbagliarmi. Ma la celebrazione del primo maggio 2014 mi ha fatto veramente schifo.

Enrico Berlinguer non è mai morto. Almeno non in quel poco di cuore umano che mi è rimasto.

Mescolare idee con ideologie, nostalgie con strumenti massmediologici, quando fatto in buona fede è ingenuità, quando fatto in malafede è servire il potere reazionario vaticano.

Dimenticavo. Potete 'bollarmi' come anarchico, comunista, radical chic, o come vi pare. la vostra natura di escrementizia non può mutare al suono della vostra voce. Non è cenerentola. La zucca rimane zucca. La merda (cioè voi), rimane merda (cioè voi).
Nel frattempo continuate pure a masturbarvi nell'illusoria convinzione che i veri combattenti contro il potere siano striscia la notizia e zelig.....

P.S.
Spero presto che quella graziosa pezzo di merda che ha storpiato 'La Libertà' di GIORGIO GABER, possa passare due notti ogni tre, patendo forti acidità di stomaco..... perché mi sento buono.......

domenica 5 gennaio 2014

Verità e insuccessi referenziali in materia di dio solubile



Gli esseri umani prepotenti d'indole e dominati da un'abissale ignoranza espressiva che si tramuta - in conseguenza della lora indole - in prepotenza verbale, spesso sono visti come individui dotati di carisma.

Chi legge queste righe SA che non è così. Riflettevo però su questi tristi figuri dopo essere incappato su Cratilo, un pensatore greco - discepolo di Eraclito - il quale rimase così angosciato dalla frase (enunciato) "E' impossibile dire alcunché di vero su cose che mutano", che smise di parlare e si limitò a muovere un solo dito per esprimersi.

Le cose che mutano sono quotidianità quando si è circondati da Madre Natura (l'unica vera divinità POSSIBILE per noi Maestri della Notte). Le persone dotate di buon senso e razionalità riconoscono subito le cose che mutano, e hanno il coraggio di chiamarle "insuccessi referenziali".

Se io dicessi al famoso tenente Kojak che "ha un granello di forfora vicino al suo codino destro" pronuncerei un INSUCCESSSO REFERENZIALE, perché - non avendo codini - il tenente Kojak mi sparerebbe in fronte ancor prima di cominciare a cercare il fantomatico granello, visto che non avendo capelli, saprebbe già di non sapere dove cercare.
Un insuccesso referenziale è appunto questo. Una frase che si riferisce a qualcosa che non esiste.

Scrivo tutto questo, perché pensando a Cratilo, è stato inevitabile per la mia memoria, non riportarmi una celebre frase di Anselmo di Canterbury, inconsapevole campione d'insuccessi referenziali, che per dimostrare l'esistenza di dio scrisse questo (confesso che ho dovuto frugare in rete per trovare il testo esatto. Se avessi citato a memoria probabilmente avrei rovinato questa splendida perla di farraginosi pensieri che sto redigendo):

"Supponiamo che ciò di cui non si può concepire nulla di più grande non esista al di fuori delle nostre menti. Allora esso non è grande quanto sarebbe stato se fosse esistito. Quindi possiamo concepire qualcosa di più grande di ciò di cui non si può concepire nulla di più grande; il che è impossibile. Quindi la nostra supposizione di partenza è scorretta."

Nella seconda frase 'esso' è riferito a 'ciò di cui non si può concepire nulla di più grande', ma quest'ultima frase (enunciato) si riferisce nel reale a NULLA, ovvero Anselmo ha un bel cianciare ma descrive qualcosa come gli arpagoni d'argento sul mare d'Angrolia, ovvero qualcosa che non ha un riferimento REALE, nell'immenso di Madre Natura che ci circonda.

Il tanto decantato Anselmo è di un genere piuttosto estremo. Ma la gente di ogni tempo (come me nell'esempio con Kojak sopracitato), usa le parole in un modo che non chiarisce di che cosa stanno parlando.
Jean Piaget ha documentato che i bambini piccoli - per esempio - lo fanno frequentemente. Nei suoi scritti egli ricorda di aver sentito un bambino di otto anni descrivere il funzionamento di un rubinetto così:
"Questo e questo sono questo e questo, perché là è per l'acqua che scorre e qui si vedono dentro perché l'acqua non può scorrere. L'acqua è là e non può scorrere."
Jean Piaget sosteneva che i bambini - in qualche modo - pensavano che il resto dei loro riferimenti, passasse magicamente dalle loro parole alla testa del destinatario.
Secondo me qualcosa del genere accade anche nelle menti dei carismatici che ho cercato di descrivere all'inizio del testo.

L'esistenza di dio è un insuccesso referenziale. Tranne che per i carismatici.