martedì 14 giugno 2016

Sdrammatizzare nel sonno


Al placido tramonto, il sonno s'affrettò

e mentre io dormivo, il sogno ancora informe

con lampi e altri colori, di chi agitato dorme

infine arrivò chiaro, infine cominciò


E quel che vidi subito

mi fece dire NO


La notte era sincera, e io stavo seduto

al posto che compete chi sa come portare

il luogo era odoroso, di ferro, sale e mare

e io ero già pronto, al turno stando muto


il letto mi adulava

dovetti dirgli NO


E allor salì una donna, incinta e prosperosa

di tante malfatture, di maschi velenosi

con languido squadrare, e occhi cavernosi

la donna chiede posto, e io rispondo in prosa


E quel che le risposi

Fu un secco, stanco NO


E allor salì un vecchietto, cristiano claudicante

col volto avvinazzato, di colpe mai sopite

negli occhi un solo affanno, con pose riverite

mi chiese di sedere, fermo ed esitante


Malgrado le premesse

risposi ancora NO


E allor salì un ciccione, riccastro di sicuro

con modi da insolente e anelli a grasse dita

mi si piazzò davanti, di voce un filo ardita

pretese di sedere e si fece in volto scuro


Ancor più motivato

Stizzito gridai NO


E dopo tutto questo, stanco ed umiliato

di colpo io mi alzai diretto chissàdove

e tutti mi fissarono, incerti sulle nuove

così loro si chiesero, urlando a un solo fiato


Dov'è che va l'autista

dopo aver detto NO?
 



(Liberamente ispirata da un monologo
di Paolo Rossi)