lunedì 8 agosto 2016

Alcool: il rapporto con parenti e amici

È difficile andare d'accordo con tutti.

La dipendenza da alcool è ramificata. Psichiatri e psicoterapeuti spesso hanno molta difficoltà a localizzarla, nei desideri e nei traumi dei loro pazienti.
È un argomento molto delicato, è anche difficile per loro spiegare e indirizzare il paziente verso la giusta strada.

La golosità


Tu bevi, io bevo. Sei da solo (frequente), sei in compagnia? Non importa. L'importante è bere. Soprattutto l'importante è bere e fumare, con aggiunta - molto spesso - di caffè. Non importa il fine. Riesci a goderti la compagnia, e in egual modo, riesci a goderti la solitudine. Non t'interessa perdere il controllo, lasciarti andare, dimenticarti di chi sei e di come sei, non t'interessa l'oblio, tu vuoi bere. Spesso, per evitare di ubriacarti fai forte uso d'acqua.
Sei un alcoolista strano. Sei dipendente dall'alcool eppure te ne strafreghi del suo uso primario. Sei il più imbecille tra gli alcoolisti.
Ti piace la compagnia, ma solo quando lo decidi tu. Dopo il nono anno di costante assunzione d'alcool, cominci a provare sollievo quando NESSUNO ti contatta. Provi un indescrivibile stato d'ansia, quando ti chiedono (quasi t'impongono per come la vedi tu), un appuntamento. Riesci a schivare gli amici, ma con i parenti la cosa diventa ansiogena.

L'oblìo assoluto

Hai cominciato a bere, fumando canne e ascoltando i marlene kuntz, vasco, ligabue, gigi d'alessio e qualsiasi altra bestia una casa discografica abbia defecato. Bevi, bevi bevi per obliterare la memoria. Vuoi dimenticare qualcosa, ma - appena ti risvegli doop la sbronza - ti sei dimenticato di che cosa volevi dimenticarti. Così il giorno successivo ricominci. Cambia musica. 
Davanti ai parenti e agli amici appari normale. Sei quello di sempre, ma sì. sei sempre il "nostro caro". Poi ti sposi. E un giorno - senza accorgertene - pesti tua moglie/marito a sangue. I tuoi parenti diranno "ma è una brava persona, non so spiegarmi come sia successo". Questo è il segnale. Se non lo cogli, hai due opzioni, o lasci stare l'alcool, oppure ti uccidi. La seconda è infallibile.










Alcoolici e superalcoolici

Ci sono valichi da non valicare. La maggior parte di voi inferiori, comincia a picchiare una donna dopo due birre. Alcuni si spingono a tre o quattro.
Il problema nasce quando si arriva ai superalcoolici, il whiskey, la grappa, la vodka ecc.

Considerato che siete inferiori, è naturale che l'alcool vi "dia alla testa", però vi dà alla testa perché disinibisce, mette a nudo ciò che voi siete (inferiori appunto). 
Se siete cattolici, musulmani, ebraisti, maschilisti o coglioni (che non ci si allontana), lasciate perdere i superalcoolici (bevande - secondo le regole italiane - al di sopra dei 21gradi). Se volete mantenere una parvenza di normalità coniugale, pur sentendo le mani prudervi quando vorreste picchiare vostra moglie, ma siete in pubblico e non potete farlo, lasciate perdere i superalcoolici. Usate l'idraulico liquido. Vostra moglie vi ringrazierà. Fermatevi alla birra. Le vostre botte faranno meno male.


 I parenti e gli amici

Saranno i primi a giudicarvi, com'è moda.
Il bere è "la cocaina cancellata dalle famiglie 'per bene' ". I parenti vi faranno pesare il vostro bere. Non il vostro BENE, il vostro beRe. Chiaro?
Tutto dipende da quanto valete voi. Se siete apprezzati per il vostro intelletto, o per la vostra vigoria sessuale, avete qualche possibilità, potrete continuare a bere senza problemi.
Se non avete un talento manifesto (ergo, se siete un Fantozzi), preparatevi a sguardi sfuggenti, a persone che smettono di parlare non appena voi apparite, a persone che vi elogiano per il vostro fascino "irresistibile", mentre voi vi sentite una merda.
Se siete preda dell'alcool, preparatevi a diverse dosi d'ipocrisia. Inizialmente non ci farete caso. Con il passare del tempo vi feriranno a morte. Immedesimatevi in Giulio Cesare, in quel momento. Perché la donna che vi starà accanto, elogierà la vostra pancetta in stile "gravidanza alcoolica", continuerà a insistere che "l'uomo con la pancetta è un vero uomo". Ve ne dirà tante da frullarvi il cervello. Sarà il momento in cui una voce interiore vi suggerirà di scappare a Cuba (o in un mondo alternativo, che non fà mai male). Nel frattempo la vostra partner comincerà a cercarsi un sosia di Will Smith per placare ciò che non ha mai voluto svelarvi di sè. In fondo è la natura umana.



Fine parte prima... con puntini ok?