È da un po' di tempo che sto cercando di rendere questo blog più "visibile". Ma non ci riesco. Non riesco a esser presente e costante quanto vorrei.
L'ultimo aggiornamento è questo.
Il #prompter. Il suggeritore su #instagram. Il #prompter non ha bisogno di followers, può dare suggerimenti "ad qazzum" a chiunque. Può anche essere #sponsorizzato, perché no? (si deve pur campare).
Ma non deve render conto a nessuno. Non deve raccontare di come e quanto fa la qacca, dei viaggi o dei luoghi in cui si trova o in cui deve andare. E non deve comprarsi i #followers come sono costretti a fare i poveri #influencers.
Insomma è un altro tipo di vita.
Diventate #prompters
(Se siete in grado di esserlo... occorre una gran faccia da #qlo, sappiatelo)
martedì 5 aprile 2022
Il prompter
venerdì 8 gennaio 2021
Buoni propositi e buon 2021
È da diverso tempo che non scrivo qui. Il 2020 è stato un anno intenso, pieno di amarezze, scarno di gioie. Eventi ed emozioni sufficienti a tenermi lontano dal blog. Si fa sempre in tempo a rimediare.
La speranza è la fiamma che non si spegne mai. Il 2021 è iniziato con molte incertezze, ed è comprensibile. Lo scorrere dei giorni, si spera dissolva queste incertezze. Un primo passo è stato fatto. È iniziata la distribuzione dei vaccini contro il #coronavirus, #Biden è stato eletto, dopo l'ostinato e ottuso ostacolare di trump. Ed è su questo che vorrei soffermarmi.
Diversi anni fa, dicevo che in Italia - secondo me - sarebbe stato necessario prima liberarsi di berlusconi, per ricominciare a parlare di politica vera. Lo stesso discorso è applicabile al governo Usa. Per parlare di politica, per un confronto civile fra maggioranza e opposizione, insomma per poter ricominciare a parlare di politica vera, occorre liberarsi di trump. trump non è politica, è imprenditoria di dubbia etica. Il passo avanti è stato compiuto, concludendosi in modo patetico e triste, con la mascherata dei fan di trump che entrano nel palazzo del Congresso, gesto stupido, che è costato la vita di un poliziotto.
Proviamo noi a dare qualcosa al 2021, qualcosa ci verrà in mente. Si eviti di star fermi ad aspettare sia l'anno a dare qualcosa. Liberarsi di trump è già aver dato qualcosa al nuovo anno. Si continui così, si spera.
Un felice 2021 a tutti, compresi i miei tre lettori
giovedì 8 febbraio 2018
Ipocrisie colorate - purtroppo è sanremo 2018
Avete presente il decoro, la buona educazione e il rispetto per il gusto estetico? A sanremo - all'esatto opposto - c'è la hunziker con un clone di claudio baglioni.
Solleticato dalla recensione di un mio caro amico, e dal promemoria di una mia cara parente, la quale mi ricordava che il festival - purtroppo - non era affatto finito, ma iniziato martedi e quindi in onda anche mercoledì, ieri ho deciso di guardarlo.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la solita censura travestita da "linea editoriale" (fabrizio del noce e merda montanini docet), poi ritravestita da plagio (quando non sai più come infangare un artista, dagli del plagiatore. Daniele Luttazzi sa di che cosa parlo).
Un brano orecchiabile, con un testo accettabile, interpretato con grande passione da Fabrizio Moro e un altro (ok ok ok è Ermal Meta), è stato "censurato" per non meglio definiti sospetti di plagio. In realtà è un brano gradevole con gradevoli spunti di satira su terrorismo e religione. Quest'ultimo il motivo della censura PUNTO.
Torniamo alla hunziker. Una che ha più buchi nel cervello di un suo formaggio conterraneo. Perché una così, con lo spessore e il carisma di una graffetta è riuscita a fare successo? Mike Bongiorno - dall'aldilà - ha risposto: "io me la sarei fatta". Ah ecco.
Scenografie hi-tech in stile desktop di windows10, orchestra di strumentisti di prim'ordine, registi e tecnici delle luci e del montaggio che neanche Spielberg se li può permettere... e come presentatori la hunziker, un favino al guinzaglio e l'ultimo ritrovato della tecnologia robotica, il baglioner 2.0. Un concentrato di silicone, botox, marzapane e un processore vocale che ricorda Claudio Baglioni. Il tutto per promuovere il suo prossimo disco presumo (per tutta la serata non ha fatto altro che intromettersi in ogni sketch della puntata. Mi ha ricordato bruno vespa che presenta il suo libro su berlusconi e mussolini da Mirabella che parla di prostata).
Ma torniamo alla hunziker. Mi chiedo se i suoi abiti siano stati confezionati da mcdonald. Da come si muoveva sembrava un pezzo di formaggio filante. E parlava anche come lui. Come il formaggio intendo. Sorriso smagliante, espressioni facciali che ricordano l'omino dei semafori, camminatura da nazista con emorroidi. Dimenticabile.
Secondo regalino. Una perla. Un delicato "non ci servi più" nei confronti di Marco Masini. Molto delicato. Baglioner 2.0 con un corno napoletano al collo, gente che si tocca in onda, e altri gesti scaramantici che ti fanno sentire la mancanza del sangue di San Gennaro. una "schiccheria" per la quale Mia Martini è morta. Mia Martini è morta? Beh ma noi abbiamo arisa e nina zilli. Ah beh... allora...
Pippo Baudo su un podio. Altra "schiccheria". Sembrava vivo. Ha rimembrato i suoi ricordi dei suoi sanremo, dimenticando argutamente di citare il fatto che fu lui a sdoganare Beppe Grillo, dimenticando Luigi Tenco. No, lui ha nominato Modugno e la pausini e giorgia. Se doveste vedere in giro lo Zombie di Modugno sapete il perché. Mi dispiace, perché non troverà cervelli a sufficienza (il dopofestival lo ha presentato marzullo... ho detto tutto mi pare).
Infine. un brano di un certo rubino. Un inno al reazionarismo più becero. Donna come angelo del focolare, donna che deve custodire (le chiavi e i segreti di Hogwarts? No solo l'amore. Ah l'amore... schifo totale).
Ron canta dopo che le sue spalle son state prese in ostaggio da Al Qaeda. Ornella Vanoni è sempre bella dal collo in giù.
Due ultimi brevi afflati di cattiveria. Il siparietto del professor Vecchioni che percula Baglioner 2.0 e lo sketch dell'indimenticabile Mago Forest. Ma è stato solo un respiro. Il resto era soffocamento totale.
PS
Red Canzian era orecchiabile.
Giudizio della critica? La hunziker ha bisogno di più buchi nel cervello. Quel cervello ha bisogno di più ossigeno Figuriamoci gli autori dei testi di quei brani.
Fabrizio Moro, se mi leggi, torna e canta, e portati dietro un bottiglione di chianti. Ne avrai bisogno.
HO DETTO.
lunedì 25 settembre 2017
mercoledì 29 marzo 2017
Le dipendenze. Quando "un tempo non era così"
Un tempo non era così
Sarà la famigerata diacronia sociale, sarà l'avvento di bergoglio che gioca a ping pong con il simulacro del cervello di ratzinger... non lo so. Ma ho sempre pensato che le stagioni della vita sono molto diverse dalle stagioni del pianeta in cui si vive. E le stagioni del pianeta in cui si vive, sono diverse dalle stagioni della mente. Queste ultime non hanno orologio, e non si muovono su UNA sola linea spazio-temporale. Si accavallano. Proprio come quando vorremmo strozzare il vecchietto davanti a noi - alla cassa del market - perché conta le monetine con accuratezza, e contemporaneamente ci rendiamo conto che anche lui ha bisogno dei suoi tempi.
Oh dimenticavo, non volevo spiegarvi nulla. Mi era solo venuta voglia di raccontarvi ciò che penso quando bevo dozzinale ma saporito scotch.
martedì 28 marzo 2017
Logan: the wolverine. Un film inutile (attenzione spoiler)
LE DELIZIOSE RECENSIONI MARCE DI KANDRAN KANE
Logan: The Wolverine
martedì 13 settembre 2016
La prima fitta e quel retrogusto dolce di metallo nella schiena
non sento pesi, è la lingua che comanda
la coscienza tace, senza corde o pagherò
comanda il corpo, la mente sbanda
Non è un pretesto, è là che vado
è dolce dirti tutt'altro che farò
lo farò sembrare un dover di rado
è la voglia che comanda, di buon grado
Poi lui sentii il sospiro
l'excusatio, la sconfitta
una schiena non trafitta
poi lui sentii il respiro
Perché se sembra obbligatorio
ogni pretesto è perentorio
è dolce dirti ciò che non farò
è amaro non dirti che lo vorrò
Sono versi a caso. Riflettevo sulle migliaia di sfaccettature di un tradimento. Di come possa attuarsi, delle reazioni che può generare in chi lo genera e in chi lo subisce.
Il tradimento è forse l'unico atto eseguibile da un essere umano senziente, che può far comprendere quanto quasi nullo sia il confine tra l'amicizia e l'amore. Sono entrambi basati sulla fiducia. A volte basta una sottile menzogna, perché quest'ultima si trasformi in una lama nel buio.
Perché alla fine - come sfigati a una festa di vip - si rimanga da soli, in una stanza senza luci, in unica compagnia di quella lama.
lunedì 8 agosto 2016
Alcool: il rapporto con parenti e amici
È difficile andare d'accordo con tutti.
La dipendenza da alcool è ramificata. Psichiatri e psicoterapeuti spesso hanno molta difficoltà a localizzarla, nei desideri e nei traumi dei loro pazienti.È un argomento molto delicato, è anche difficile per loro spiegare e indirizzare il paziente verso la giusta strada.
La golosità
Tu bevi, io bevo. Sei da solo (frequente), sei in compagnia? Non importa. L'importante è bere. Soprattutto l'importante è bere e fumare, con aggiunta - molto spesso - di caffè. Non importa il fine. Riesci a goderti la compagnia, e in egual modo, riesci a goderti la solitudine. Non t'interessa perdere il controllo, lasciarti andare, dimenticarti di chi sei e di come sei, non t'interessa l'oblio, tu vuoi bere. Spesso, per evitare di ubriacarti fai forte uso d'acqua.
Sei un alcoolista strano. Sei dipendente dall'alcool eppure te ne strafreghi del suo uso primario. Sei il più imbecille tra gli alcoolisti.
Ti piace la compagnia, ma solo quando lo decidi tu. Dopo il nono anno di costante assunzione d'alcool, cominci a provare sollievo quando NESSUNO ti contatta. Provi un indescrivibile stato d'ansia, quando ti chiedono (quasi t'impongono per come la vedi tu), un appuntamento. Riesci a schivare gli amici, ma con i parenti la cosa diventa ansiogena.
L'oblìo assoluto
Hai cominciato a bere, fumando canne e ascoltando i marlene kuntz, vasco, ligabue, gigi d'alessio e qualsiasi altra bestia una casa discografica abbia defecato. Bevi, bevi bevi per obliterare la memoria. Vuoi dimenticare qualcosa, ma - appena ti risvegli doop la sbronza - ti sei dimenticato di che cosa volevi dimenticarti. Così il giorno successivo ricominci. Cambia musica.Davanti ai parenti e agli amici appari normale. Sei quello di sempre, ma sì. sei sempre il "nostro caro". Poi ti sposi. E un giorno - senza accorgertene - pesti tua moglie/marito a sangue. I tuoi parenti diranno "ma è una brava persona, non so spiegarmi come sia successo". Questo è il segnale. Se non lo cogli, hai due opzioni, o lasci stare l'alcool, oppure ti uccidi. La seconda è infallibile.
Alcoolici e superalcoolici
Ci sono valichi da non valicare. La maggior parte di voi inferiori, comincia a picchiare una donna dopo due birre. Alcuni si spingono a tre o quattro.Il problema nasce quando si arriva ai superalcoolici, il whiskey, la grappa, la vodka ecc.
Considerato che siete inferiori, è naturale che l'alcool vi "dia alla testa", però vi dà alla testa perché disinibisce, mette a nudo ciò che voi siete (inferiori appunto).
Se siete cattolici, musulmani, ebraisti, maschilisti o coglioni (che non ci si allontana), lasciate perdere i superalcoolici (bevande - secondo le regole italiane - al di sopra dei 21gradi). Se volete mantenere una parvenza di normalità coniugale, pur sentendo le mani prudervi quando vorreste picchiare vostra moglie, ma siete in pubblico e non potete farlo, lasciate perdere i superalcoolici. Usate l'idraulico liquido. Vostra moglie vi ringrazierà. Fermatevi alla birra. Le vostre botte faranno meno male.
I parenti e gli amici
Saranno i primi a giudicarvi, com'è moda.
Il bere è "la cocaina cancellata dalle famiglie 'per bene' ". I parenti vi faranno pesare il vostro bere. Non il vostro BENE, il vostro beRe. Chiaro?
Tutto dipende da quanto valete voi. Se siete apprezzati per il vostro intelletto, o per la vostra vigoria sessuale, avete qualche possibilità, potrete continuare a bere senza problemi.
Se non avete un talento manifesto (ergo, se siete un Fantozzi), preparatevi a sguardi sfuggenti, a persone che smettono di parlare non appena voi apparite, a persone che vi elogiano per il vostro fascino "irresistibile", mentre voi vi sentite una merda.
Se siete preda dell'alcool, preparatevi a diverse dosi d'ipocrisia. Inizialmente non ci farete caso. Con il passare del tempo vi feriranno a morte. Immedesimatevi in Giulio Cesare, in quel momento. Perché la donna che vi starà accanto, elogierà la vostra pancetta in stile "gravidanza alcoolica", continuerà a insistere che "l'uomo con la pancetta è un vero uomo". Ve ne dirà tante da frullarvi il cervello. Sarà il momento in cui una voce interiore vi suggerirà di scappare a Cuba (o in un mondo alternativo, che non fà mai male). Nel frattempo la vostra partner comincerà a cercarsi un sosia di Will Smith per placare ciò che non ha mai voluto svelarvi di sè. In fondo è la natura umana.
Fine parte prima... con puntini ok?
martedì 14 giugno 2016
Sdrammatizzare nel sonno
Al placido tramonto, il sonno s'affrettò
e mentre io dormivo, il sogno ancora informe
con lampi e altri colori, di chi agitato dorme
infine arrivò chiaro, infine cominciò
E quel che vidi subito
mi fece dire NO
La notte era sincera, e io stavo seduto
al posto che compete chi sa come portare
il luogo era odoroso, di ferro, sale e mare
e io ero già pronto, al turno stando muto
il letto mi adulava
dovetti dirgli NO
E allor salì una donna, incinta e prosperosa
di tante malfatture, di maschi velenosi
con languido squadrare, e occhi cavernosi
la donna chiede posto, e io rispondo in prosa
E quel che le risposi
Fu un secco, stanco NO
E allor salì un vecchietto, cristiano claudicante
col volto avvinazzato, di colpe mai sopite
negli occhi un solo affanno, con pose riverite
mi chiese di sedere, fermo ed esitante
Malgrado le premesse
risposi ancora NO
E allor salì un ciccione, riccastro di sicuro
con modi da insolente e anelli a grasse dita
mi si piazzò davanti, di voce un filo ardita
pretese di sedere e si fece in volto scuro
Ancor più motivato
Stizzito gridai NO
E dopo tutto questo, stanco ed umiliato
di colpo io mi alzai diretto chissàdove
e tutti mi fissarono, incerti sulle nuove
così loro si chiesero, urlando a un solo fiato
Dov'è che va l'autista
dopo aver detto NO?